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Recensione: Shadowsong di S. Jae-Jones

Carissime lettrici oggi vi parliamo del secondo e conclusivo capitolo del fantasy Wintersong di S. Jae-Jones edito da Newton. Vediamo di cosa parla questo romanzo.


Titolo: Shadowsong
Autore: S. Jae-Jones
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 29 novembre 2018
Genere: Fantasy
Pagine: 338
Costo: 4,99 € ebook, 8,50 € copertina rigida
Trama:
Sei mesi dopo essere riemersa dal Sottosuolo, Liesl si sta impegnando per promuovere, oltre alla carriera musicale del fratello, anche la propria. È determinata a concentrarsi sul futuro, senza pensare al passato, ma la vita nel mondo di sopra non è semplice. Suo fratello Josef è freddo, distante e riservato, mentre Liesl non riesce a smettere di pensare all’uomo misterioso che ha dovuto abbandonare oltre la barriera magica, colui che ha saputo ispirarle nel cuore una musica struggente e bellissima. Ma quando l’equilibrio tra i due mondi all’improvviso comincia a vacillare, Liesl dovrà fare ritorno nel Sottosuolo per risolvere un mistero che riguarda la vita, la morte… e il suo amato Re dei Goblin. Chi è? Da dove viene? Qual è il suo destino? Ora che il patto è stato infranto, il prezzo da pagare è altissimo: una vita per una vita. Se Liesl vuole davvero scoprire la verità, dovrà infrangere tutte le antiche leggi e sacrificarsi in nome di ciò che ama. Ma compiere questa scelta la renderà libera una volta per tutte o la condannerà per sempre?

Chi è S. Jae-Jones?
S. Jae-Jones è un’artista e una scrittrice. Nata e cresciuta nella soleggiata Los Angeles, ha vissuto dieci anni a New York – dove ha lavorato come editor di narrativa Young Adult – prima di trasferirsi nel North Carolina. Quando non è impegnata a scrivere, la si può trovare a scalare rocce, praticare skydiving, far fotografie, disegnare o trascinare il suo cane in lunghissime escursioni. Ha ottenuto un grande successo con Wintersong, di cui Shadowsong Ã¨ il seguito

Recensione:
Avevo già letto Wintersong ed ero molto curiosa di scoprire come sarebbe stata la vita di Liesl una volta abbandonato il Sottosuolo e se sarebbe davvero stata capace di restare fedele alle proprie scelte.
In Shadowsong ho ritrovato una Liesl combattuta, insoddisfatta, incompleta e sempre divisa tra ciò che desidera e ciò che ci si aspetta da lei. Per buona parte del libro è un personaggio in bilico tra due mondi, tra due cuori che trascina il lettore nella sua intima insoddisfazione lasciando un senso di amaro. Il rapporto con l’adorato fratello si è incrinato in conseguenza dei silenzi e delle cose taciute, la vita nell’Oltremondo ha lasciato segni indelebili e il rimpianto è sempre in agguato, la musica non è più un rifugio sicuro, una fonte di sollievo e soddisfazione. La vera ancora di salvezza per Liesl sono i suoi ricordi e inaspettatamente la sorella Kathe che da antagonista diventa l’unica vera alleata oltre che vera conoscitrice del suo cuore.
“Quando avevo deciso di lasciare il Sottosuolo avevo scelto di vivere invece di morire, di inseguire ciò che desideravi invece di rassegnarmi al mio destino. Mi ero ripromessa di affrontare ogni giorno come Elisabeth, nella mia completezza. Ma chi era Elisabeth, nella sua completezza? Chi era la donna a cui era stata data ogni opportunità ma che non era riuscita a coglierla? Chi era la sorella che aveva usato il dolore del fratello come scusa per scappare dai propri problemi?”
La storia procede secondo due diversi filoni narrativi, due diversi punti di vista: il presente narrato da Liesl e il passato del re dei Goblin narrato da una voce esterna.
Attraverso la musica Liesl riesce a comunicare con il Re dei Goblin, il suo amato, che si è trasformato da semiuomo in semimostro. Attraverso la musica Liesl riesce a ritrovare se stessa, il proprio cuore ed a capire cosa realmente desidera.
Qualcuno dovrà sacrificarsi per salvare chi ama, qualcuno dovrà rinunciare a parte di sé per donare la libertà a qualcun altro…
“Hai lui. Ma avrai per sempre anche me. La musica è il nostro ponte, Liesl”, mi spiega. “Suona, e resteremo per sempre insieme. Suona, e io ricorderò per sempre. Te. La vita. Cosa significa amare. Perché la musica è stata la prima cosa al mondo che mi ha mantenuto umano, la prima e l’ultima che ti restituisco”.
La tensione narrativa di questo libro è risultata altalenante così come il mio coinvolgimento nella storia. La parte centrale del libro, pur stimolando la mia curiosità illustrando la vita terrena del Re dei Goblin, è risultata ai miei occhi eccessivamente lenta e per certi aspetti ripetitiva nell'illustrare i vari tormenti di Liesl e Joseph. Il ritmo riprende in modo intenso negli ultimi capitoli donandoci un finale per certi aspetti atteso ma comunque pieno di serenità e di speranze per il futuro.
“Il finale della Sonata per la notte di nozze continua a cambiare e credo che cambierà ancora, ancora e ancora fino alla mia morte. In fondo, è così che funziona la vita e sono contenta di poter comporre e scrivere senza sosta finché non avrò trovato il giusto finale”.
Elena


* grazie alla copia ARC fornita dall' editore

Recensione: Wintersong di S. Jae-Jones

Carissimi, oggi Fabiana vi parla di Wintersong, la duologia con cui ha debuttato S. Jae-Jones. Il primo volume si chiama appunto Wintersong ed è stato editato in Italia da Newton Compton.


Titolo: Wintersong (Wintersong #1)
Editore: Newton Compton
Autrice: S. Jae-Jones
Prezzo: 10 €
Pagine: 448
Trama:
È l'ultima notte dell'anno. Ora che si sta avvicinando l'inverno, il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa... Per tutta la vita, Liesl ha sentito infiniti racconti sul bellissimo e pericoloso Re dei Goblin. È cresciuta insieme a quelle leggende che hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso è diventata grande, ha ormai diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come tanti minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

La serie Wintersong è composta da:
1 Wintersong
2. Shadowsong (in USA uscirà il 6 febbraio 2018)


Recensione:
Non vedevo l’ora di leggere questo romanzo, ero già rimasta catturata dalla bellissima copertina, ma ancora di più dal titolo che è veramente poetico e mi faceva già partire con la fantasia.
Ovviamente la mia fantasia non combacia assolutamente con quello che ho letto, o meglio, quello che mi aspettavo di leggere, ma vi dirò che mi ha lasciato comunque spiazzata e sorpresa ancora di più.
Wintersong rispetto ad altri fantasy vive di poche azioni e di tante immagini. È come immergersi ad ammirare un quadro o perdersi dietro l’ascolto di una sinfonia. Io non sono una grande amante delle accurate descrizioni paesaggistiche, dei personaggi e di tutto il resto, quindi mal tollero la carenza di azioni per un eccesso di descrizioni… eppure in questo caso mi sono letteralmente lasciata catturare dalla penna di questa esordiente che, a mio avviso, ha una grande potenza descrittiva.
Il fatto che sia un esordio mostra come in realtà, anche se sono apprezzabili e belle le descrizioni, molte potevano essere tagliate rendendo il libro più fluido e scorrevole il testo.
Non è solo un fantasy ma anche un romance a tutti gli effetti che ha toni comunque sommessi e delicati, nonostante si senta scorrere il forte impulso della passione.


Un sospiro dietro il collo. Sono confusa, barcollo, ma resto in piedi. Un soffio, poi un bacio. Non riesco a vederlo, ma so che è lui. Il Re dei Goblin. Mi chino in avanti ma lui mi raddrizza. Mormora il mio nome lungo il mio collo, lungo la mia spina dorsale, le sue dita snelle ed eleganti tracciano le curve dei miei fianchi e della mia vita.

L’altro aspetto che mi è piaciuto di più è questo intreccio di musica, mitologia, credenze popolari, magia che rendono la cornice diversa da quello letto finora. Un po' fiaba e tanti spunti su cui riflettere dal punto di vista dei temi. Liesl si sente insignificante, non è abbastanza bella come sua sorella, non è un maschio come suo fratello e non può dedicarsi alla musica che è la sua più grande passione… una passione che continuamente è costretta a celare, nascondere agli occhi di tutti. E’ praticamente trasparente agli occhi di tutti, una che deve sacrificarsi per il bene altrui ed è proprio così che inizia la storia e proseguirà nella prima parte.
Le storie dei Goblin mi hanno affascinato nonostante siano degli esseri veramente poco attraenti e pure cattivelli, ma qui e là l’autrice ha gettato piccoli dettagli, qualche domanda che hanno praticamente tenuto avvinta la mia curiosità, facendomi restare per tutto il tempo in testa il pallino di cosa veramente stava accadendo.
Tra tutti il personaggio che ha ispirato maggiormente la mia fantasia è stato il re dei goblin anche detto re degli inganni, non si sa mai se quello che dice sia la verità o un tranello, eppure dietro questa maschera si nasconde una grande sofferenza.

Avrei potuto dire che era bello, ma sarebbe stato come affermare che Mozart era semplicemente “un musicista”. La sua bellezza era la stessa di una tormenta di neve, splendida e letale. Non era bello come Hans, i suoi lineamenti erano troppo allungati, aguzzi, stranieri. Aveva una certa aria graziosa, quasi da ragazza, unita a qualcosa di orribile che aveva un effetto quasi ipnotico.


Ora capivo cosa intendeva Constanze quando diceva che quelle giovani fanciulle dal destino segnato lo desideravano come si può desiderare di afferrare la fiamma di una candela o la nebbia. Era una bellezza che faceva male, ma era proprio il dolore a renderla splendida.
A colpirmi tuttavia non fu quel fascino strano e crudele, ma il fatto che conoscevo quel viso, quei capelli, quello sguardo. Mi erano familiari come il suono della mia stessa musica.




A tratti mi ha fatto pensare un po' alla storia della Bella e la Bestia anche se la parte romance che compare nella seconda metà del libro poteva essere meglio sviluppata e invece Liesel appare veramente confusa, fa un passo avanti mille indietro, che a tratti mi ha davvero infastidito perché veramente poteva essere gestita molto meglio.
E’ una duologia ma nonostante ciò non si chiude con un cliffhanger da paura, anche se sarà veramente amaro e odioso.

Se amate i libri ricchi di azioni questo non fa per voi, vive e si nutre solo di queste infinite descrizioni che a me hanno saputo catturare e rapirmi portandomi alla fine del romanzo in un nano secondo e ora non vedo l'ora di leggere il seguito.

Fabiana
LCDL