Cecile Bertod,

Recensione. Mai più innamorata di Cecile Bertord

aprile 03, 2018 Virgy 0 Comments

Carissimi lettori, oggi Aurelia vi parla di Mai più innamorata di Cecile Bertod edito da Newton Compton.


Titolo:  Mai più innamorata
Autore: Cecile Bertod
Editore: Newton Compton
Pagine:
Costo:

Trama:
Dall'autrice del bestseller Non mi piaci ma ti amo
Daphne è una famosissima autrice di romanzi erotici e per il suo ultimo libro ha appena firmato un contratto con un anticipo da capogiro. Però, dopo aver incassato l’assegno, la sua ispirazione si è come bloccata. Non risponde alle numerose email del suo editore e si barrica dentro casa, fino a quando non decide di ascoltare il consiglio del suo commercialista, che le propone di tornare nel paesino in cui è nata e trascorrere lì qualche giorno in totale relax. Sperando di trovare la giusta concentrazione, Daphne va quindi a Banff, ma le cose non migliorano affatto. Tutt’altro. A renderle la vita impossibile ci pensa Edward, un architetto che ha un conto in sospeso con lei, perché uno dei suoi libri gli ha causato non pochi problemi… Eppure, anche se è difficile da ammettere, Daphne si rende ben presto conto che riesce a scrivere solo quando vede Ed. E lei non intende in alcun modo rinunciare alla possibilità di terminare il suo romanzo…
Per trovare l'ispirazione, la migliore cura è seguire il cuore...
«Cecile Bertod ha uno stile impeccabile, una grammatica perfetta e un esilarante senso dell’umorismo.»
Anni Di Nuvole
«La Bertod non sbaglia un colpo!»
Greta Booklovers
«La Bertod riesce a ironizzare su tutto senza cadere nemmeno per un secondo nel banale.»
Sognando Tra Le Righe


Cecile Bertod
è una restauratrice archeologica e vive a Napoli. Tra un restauro e l’altro, ama leggere. Ha iniziato a scrivere con un fantasy, poi ha proseguito con il rosa. Nutre una certa avversione per i nerd, le cene alla romana e la piastra per i capelli. La Newton Compton ha già pubblicato, con notevole successo, Non mi piaci ma ti amo, Nessuno tranne te, Ti amo ma non posso, Dopo di te nessuno mai, C’era una volta a New York e Mai più innamorata.

Recensione:
Non ci credo quando qualcuno dice: ci sono autori e libri che si amano o si odiano. Non so se sia vero e devo dire che su questo ho avuto sempre un grande punto interrogativo.
Quando ho iniziato a leggere il romanzo di Cecile un po’ sapevo di poter trovare una scrittura irriverente, divertente, sarcastica, dove le risate non sarebbero mancate, un vocabolario vastissimo a farla da padrona. Una storia raccontata da una scrittrice attraverso una scrittrice. 
Fin da subito si capisce che il karma ha dato a Dafne un bel calcio nel sedere, ma anche lei non,scherza, la sua sbataggine, il suo vivere quasi in esilio, le disavventure quasi cercate senza chiederle, il suo io, quello profondo, ha avuto una battuta d'arresto a causa di un evento passato. Spesso mi sono immedesimata in  Dafne e la sua profonda ribellione, se la ascolti veramente non è la ragazza perfetta che tutti si aspettano, è ribelle si, ma onesta e sincera, forse il suo modo di dire ciò che pensa è fin troppo diretto, e non sempre i suoi modi di porsi ed esporsi sono corretti, è fin troppo irruente, ma nel profondo nasconde delusioni della vita e dall'amore. Quante di noi possono dire di essere perfette e fortunate ? E quante possono dire di non esserlo?

E nuoto a vuoto, senza rendermi conto che  resto sempre nello stesso punto

Una scrittrice che deve affrontare più casini insieme, dimenticare di prendere le fedi,  essere una figlia non devota che farà morire di crepacuore la propria madre, un romanzo mai scritto ma pagato,  un viaggio a Banff e i problemi di una casa in ristrutturazione da risolvere, e l'architetto Edward che segue i lavori,  oh si l'architetto! Ne vedrete delle belle! Insomma sono troppe da affrontare per Dafne, ma questo piccolo folletto avrà una buona volta il signor karma dalla sua parte? Non sperateci tanto, perché ve l'ho detto prima: il karma di Dafne l'ha abbandonata, cancellata, radiata dall’esistenza. 
Un romanzo che subito ti  immerge nelle disavventure o forse più sfiga ricercata, di Dafne, dei suoi deliri di onnipotenza, un po’ convinta di far tutto per bene, un pò come dire che sono sempre gli altri a toppare. Lei è una tipa casa e casa, senza amici, vita sociale pari a zero, anche quando si ubriaca lo fa da sola…

Perché, andiamo, che senso ha parlare solo per dare l’impressione che stai vivendo?

E poi c'è Ed, che per quanto la sua vita sia tutta lavoro e bruciatura per esser stato mollato, alla fine è un tipo anche lui, rinchiuso nelle sue convinzioni, ma che ben presto inizieranno a vacillare grazie a Dafne. Tra i due chi ho preferito? Nessuno ed entrambi, perché a modo loro nascondono qualcosa e poi sono quel che sono, semplicemente loro stessi.
Ho trovato uno spartito di vita normale, ma anche ciò che si nasconde nell’io interiore, le scelte che prendiamo  dopo determinate situazioni, quelle che ci hanno toccato nel profondo, e che determinano poi  le scelte future…

Appena sparisco, come succede sempre, gli altri finiscono per dimenticarmi. La trama riprende, mi trasformo in un personaggio secondario di passaggio, e lascio che a fare il resto sia il caso.

Quando inizierete a leggere questo romanzo non fatevi congetture. Io un po’ l’ho fatto e ho sbagliato, perché in fondo quando leggi Cecile non sai mai cosa aspettarti, e quanto potrà stupirti quando alla fine girerai l'ultima pagina per chiudere il libro.
La lettura all'inizio ci racconta una Dafne letteralmente presa e seguita dalla signora sfiga, un po’ menefreghista a causa dei suoi modi di essere e fare, ma nessuno è perfetto! L'incontro scontro con Ed sarà quello che deciderà le sue sorti di scrittrice e donna, un Edward convinto di poter ricucire un rapporto chiuso con superficialità, ma che in fondo racchiude problemi profondi.
Dafne ed Ed mi hanno tenuta compagnia per troppo poco tempo, con i loro scambi di battute al vetriolo, i loro strani confronti, i ricatti, ho riso talmente tanto da farmi venire il mal di pancia, sono loro i  protagonisti indiscussi del romanzo. 
La vita vera non è così diversa da un libro. L’unica differenza è che nei libri tutto si incastra sempre alla perfezione, mentre nella realtà i pezzi sono quelli giusti, solo che ognuno proviene dalla scatola sbagliata. Così passi gran parte del tempo cercando di mettere insieme l’angolo di un paesaggio con il bordo di una natura morta e non ti rendi conto che sarebbe tutto più logico se semplicemente la smettessi di ostinarti e ti rassegnassi all’idea che non funzionerà mai.
Un romanzo che consiglio a tutti di leggere, non solo ci si accinge a leggere un romanzo divertente, ma tra le pagine si trova anche il profondo disagio della delusione, quello che ci preclude di vivere, di condurre una vita normale, ma il karma ogni tanto si ricorda noi…

Aurelia


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