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Recensione: L'importanza di chiamarsi Cristian Grei di Chiara Parenti



L’importanza di chiamarsi Cristian Grei
di Chiara Parenti

 

Chiara Parenti scrive per la collana Youfeel di Rizzoli, un nuovo romanzo ad alto tasso ironico.
Se siete alla ricerca di un protagonista maschile affascinante, seducente, emozionante e carismatico… beh non lo troverete qui. Cristian Grei non è come il Christian Grey della E.L.James. Lui è pasticcione, ipocondriaco, divertente, insicuro e a tratti anche infantile.
Il suo Charlie Tango? Un carro funebre.
La sua stanza dei giochi? Una camera piena di console, poster di fumetti e action figure.
Ammetto che io sono amante di uomini decisi perciò Cristian, nella figura romantica, non mi ha conquistata particolarmente ma in compenso l’ho adorato come persona. Un uomo che fondamentalmente è buono e che ha visto la sua vita mutare drasticamente da quando sua madre è morta. Un evento che lo ha traumatizzato e che è anche il motivo della sua ipocondria. Infatti, per Cristian di Campi Bisenzio, ogni trascurabile accenno a stranuti, nei, tosse, sono dei pericolosissimi segnali di malattie assai più pericolose e letali. Conosce la medicina quasi meglio di un laureato.
Chiara Parenti racconta che quattro anni prima, quando conosce Antonella Stasi, detta Little Tony, si presenta al pronto soccorso temendo di essere colto da un infarto del miocardio. Cristian in realtà è sano come un pesce, l’unico problema che ha è un forte attacco d’ansia. Tony, con i suoi modi gentili e un sorriso radioso, riesce a calmarlo ed è subito amore. Resta colpita quando lui le rivela (con un tocco infantile a dire il vero) che “gli fa male il cuore”. Una frase che troverei adatta sulle labbra di un bambino di dieci anni ma che su di lui, e nel contesto, comunque non stona e fa capire ancor di più quanto sia fragile il Cristian Grei italiano.
Il romanzo è incalzante e divertente e tra le donne che lo rincorrano in bagno e che gli si denudano davanti caparbie nel volerlo sedurre, tra le sue goffaggini e insicurezze, la storia prende e prende tanto! Spesso presenti delle metafore con un videogames di invenzione del protagonista, “Osso duro” che in effetti rappresentano molto bene le situazioni di vita vissuta di Cristian. E Antonella Stasi? La Parenti ce la descrive come un medico simpatico, che sa stare al gioco e che ha un cuore buono. Ama Cristian segretamente e lo vorrebbe tutto per sé, ma lo ama così tanto che è disposta anche a rinunciare all’idea romantica che ha su di lui pur di vederlo felice. Perché quando si ama davvero, ciò che conta è la felicità dell’altro, anche se va a discapito della nostra. Una serie di equivoci li allontana e anche se già a metà libro per il lettore è più che chiaro, per i due protagonisti non è affatto solo un’amicizia. Mi è piaciuta la scelta di far prendere a Tony una decisione drastica per smuovere la situazione che era ferma quanto acqua ristagnata. Quell’onda che la protagonista riesce a dare con la sua coraggiosa decisione, è di proporzioni epiche. Cristian ne rimane scosso ma alla fine è ciò che gli ha permesso di crescere, maturare e capire.
Ecco, il finale è stato azzeccato, lui si vede che è cresciuto, che è cambiato e che ha giovato di questa sferzata che gli ha dato Tony, tuttavia ho trovato surreale che in neanche 7 mesi lui sia riuscito ad arrivare addirittura a San Diego e fare fior di quattrini. Avrei di gran lunga preferito che Cristian Grei restasse distaccato dal Christian Grey della James invece la Parenti lo ha reso fin troppo simile. In ogni caso, a parte quest’aspetto economico/professionale, il finale soddisfa e ti lascia con un sorriso stampato sul viso.
In conclusione ho adorato il suo libro, mi sono fatta tantissime risate a leggere come Cristian Grei affronta la vita in un gioco, le battute sulla sua professione, il viaggio in Austria.
Chiara Parenti merita e scrive in maniera ricercata e curata, decisamente un’autrice degna di allori. L’unica cosa che non mi è piaciuta e che mi ha un po’ confuso è stato l’uso dei caporali al posto delle virgolette per evidenziare parole importanti ma non so se questa è una scelta stilistica dell’editore anche se, editore o no, i caporali sarebbe preferibile usarli solo in frasi dirette, dette dal personaggio e non quando fanno parte del testo narrativo.
Un'altra cosa che mi lascia con l’amaro in bocca è la mancanza di descrizioni, per esempio io ancora mi domando come sia Antonella Stasi: è bionda o mora? Ha gli occhi chiari o scuri? Magra o in carne? L’unica cosa che sappiamo è che è bassa. Sarà che io sono un amante delle descrizioni perché a mio avviso aiutano il lettore a immaginare ciò che stai raccontando e i personaggi che muovi. Tuttavia questi dettagli diventano totalmente trascurabili quando si ride di gusto a molte scene e la Parenti, a strappar risate, è maestra.
Complimenti Chiara! E per voi che ancora non avete scoperto “l’importanza di chiamarsi Cristian Grei”, che aspettate a leggerlo?

Titolo: L’importanza di chiamarsi Cristian Grey
Autore: Chiara Parenti
Editore: Rizzoli (Collana Youfeel)
Genere: Commedia
Sinossi:
Cristian Grei ha trentadue anni e una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un dominatore in 3D e l'incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se vivi a Prato, fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere il nome "uguale" a quello del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale,può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.
Solo Antonella, l'amica di sempre, è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattuto è disposta ad amarlo per quello che è realmente.
Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà “pronto a riceverla”?


Estratto:
Aimone, ecco, mi sarebbe andato bene anche Aimone, pur immaginandomi la rima che avrebbe suscitato. Oppure Oronzo, che tanto chi se ne frega delle rime, mica sono un poeta! Avrei preferito perfino chiamarmi Pompeo, e sì, me ne sarei infischiato se mi avessero affibbiato il prevedibile diminutivo.
La verità è che i genitori dovrebbero mettersi una mano sul cuore e una sul certificato anagrafico, quando nasce la loro creatura. Perché il nome è la prima operazione di marketing che fanno
sui figli, una definizione del prodotto, e sbagliarla è come fare pubblicità ingannevole.
Per quanto riguarda me però non è colpa dei miei. Che ne sapevano loro? La colpa è di una donna soltanto: Erika Leonard, per gli amici E.L. James, che con le sue Cinquanta sfumature mi ha reso la
vita un inferno.
Perché sì, io sono Cristian Grei. Il mio nome è pericolosamente simile a quello del protagonista della sua infuocata trilogia, il Principe Azzurro colorato di una scala di grigi diventato il sogno erotico di milioni di donne in tutto il pianeta. E questo è Male. Perché io sto all’originale Christian
Grey come una mangusta gialla sta al Re Leone. Nomen omen, dicevano i latini. Be’, si sbagliavano di grosso.
Forse sarà in quella «h» mancante o per la «i» al posto della «y», ma di sicuro nel mio nome non è racchiuso un destino di grande amatore. Anzi.
Appena scoprono come mi chiamo le ragazze mi credono in grado di ribaltarle come il sacco dell’aspirapolvere, e invece la cosa più violenta che ho fatto a letto è stata cadere di testa mentre
cercavo di togliermi le mutande. L’unica volta in cui ho colpito il sedere di una ragazza è stato a tredici anni sul calcinculo al luna park, e se mi vedete con una frusta in mano è solo perché sto facendo lo zabaione dato che al mattino ho la pressione bassa.
Ma le ragazze questo non lo capiscono, e appena sanno il mio nome pensano ai giochi più improbabili da fare con me, mentre io, per quanto mi sforzi, riesco solo a pensare a quelli della Play.
Prendete Laura, per esempio. Adesso che sa il mio nome mi fissa la cravatta con la stessa cupidigia con cui il mio cane Taylor guarda le sue crocchette.
Anche le tipe sbronze alla mia destra hanno interrotto per un attimo i loro gridolini per dedicare un minuto di silenzio al Re delle Sfumature.
Mi fissano, e io tremo.
Io non sono questo, e non potrò mai esserlo. Mi sento fuori posto, un intruso nella mia stessa vita. Una delusione ambulante.
«E dimmi…» Laura torna a parlarmi con una voce più calda, profonda. «Dimmi, Cristian Grei, che lavoro fai?» mi chiede percorrendo con lo sguardo il mio completo scuro. «Hai per caso un’azienda milionaria e un elicottero che si chiama Charlie Tango?» mi provoca sorniona.
«Be’, lavoro nell’azienda di famiglia...» rispondo, vago.
Lei si infila una nocciolina in bocca a si lecca le dita con fare da gatta. «E di cosa ti occupi?»
«Principalmente di cadaveri» dico distrattamente, poi mi affretto ad aggiustare il tiro quando vedo apparire un enorme punto di domanda sulla sua fronte.
«È un’agenzia di pompe funebri, sai…» Mi stringo nelle spalle, e sorvolo sul fatto che Tony ha chiamato davvero il nostro carro funebre «Charlie Tango».
Ecco, vedete la sua faccia? Non gliene frega niente che io sia un becchino!
Laura si inumidisce le labbra color rubino, il suo neo che si muove con loro. «Quindi il tuo compito è portare le donne in Paradiso, signor Grei…» continua, provocante. Così tanto che a momenti
prende fuoco il bancone.
«Anche gli uomini, se è per questo…» preciso. Poi però dalla sua espressione interdetta capisco che sono andato fuori dalla metafora e non so più cosa dire. Nel dubbio, bevo un sorso di decaffeinato. È possibile essere più imbranati?
Laura si avvicina ancora, stordendomi con il suo profumo alla vaniglia.
«Dimmi… quanti anni hai… Cristian?» mi fa, mangiando un’altra nocciolina e leccandosi di nuovo le dita.
«Trentadue. E tu?»
«Quasi trentuno.»
Be’, se continui a mangiare noccioline da questa ciotola mi sa che non ci arrivi, a trentuno...
«E di che segno sei?»
Esito un istante, temendo già la sua reazione. «Toro.»
Laura ora ha la faccia di una che ha appena vinto alla lotteria di Capodanno.
Mi schiarisco la voce, nel panico. «Tu?»
«Cancro.»
«Oddio!» mi sfugge sempre un lamento ogni volta che sento quella parola.
Lei sorride dubbiosa e il suo neo si muove in su. «Sei un tipo molto interessante, Cristian Grei…» dice, sicuramente pensando ancora alla storia del «toro».
Sono proprio un bel pacco sorpresa, invece… L’agitazione si fa largo dentro di me.
Laura mi guarda intensamente, mi fa gli occhi da triglia, mentre io mi irrigidisco e resto muto come un pesce.
Al che le chiedo: «Oddio, vedo di nuovo le ragnatele trasparenti. Sai che ho paura di avere un principio di distacco della retina?».
«Ah… Uhm… M-mi spiace…» farfuglia stupita, il suo neo che si sposta in giù. Sì, dovrei proprio farmi controllare i nei sulla schiena: è passato troppo tempo…
«Insomma, Cristian Grei, abiti qui vicino?»
«Sì, a Campi Bisenzio. Tu? Non sembri di queste parti…»
domando allentandomi il nodo della cravatta per tastarmi il neo che ho sul collo.
«No, infatti. Sono di Milano…»
Dannazione, è cresciuto! grido dentro di me sfregando la
superficie ruvida. Un’ansia primordiale mi afferra il petto, mi manca l’aria. Come ho potuto essere tanto incosciente da non accorgermene prima?
«Sono arrivata oggi perché mia nonna non sta bene…»
«Uhm... Mi spiace» borbotto sbottonandomi il colletto della camicia, sopraffatto dall’ansia. Comincio a sudare. 
«C-che cos’ha?»
Cancro. Ecco quello che ho io. Sicuro.
L’angoscia mi afferra per la gola e stringe, stringe forte con le sue dita gelide.
«Be’, ha centouno anni…» risponde lei facendo spallucce.
«Credo che presto avrò bisogno dei tuoi servigi, Cristian Grei…» dice
scoccandomi un’occhiata che non capisco, visto che sto morendo.
Okay, niente panico! Niente panico, Cristian! Prima di trarre conclusioni affrettate, occorre osservare bene il colore e la forma dei nei…
«Sì, be’, forse è meglio andare in bagno! Subito!» penso a voce alta, schizzando in piedi. Nel panico mi tolgo la cravatta e corro alla toilette, il cuore che batte come un martello pneumatico.
Stavolta è la fine, lo sento.

Anteprima “Prendimi l’anima” di Argeta Brozi (3000 copie cartacee vendute)



Buongiorno amici del blog, eccoci qui con una nuova anteprima. Quest’oggi parliamo di “Prendimi l’anima” il primo libro della scrittrice Argeta Brozi che venne pubblicato con “Il Filo” e fu un vero successo con ben 3000 copie vendute (per un autore emergente sono davvero tantissime). Questa nuova versione è stata revisionata, apportate delle aggiunte (circa 30 pagine in più inedite) e ripubblicata dall’autrice stessa in versione e-book con Amazon. Erano in molti a cercare ancora oggi il libro primo di questa autrice e ora sono stati accontentati. “Prendimi l’anima” non porta con sé solo delle modifiche nel testo ma anche una nuova veste grafica firmata Elisabetta Baldan.
Prima di lasciarvi i dati e la sinossi dell’opera voglio riportarvi due aneddoti che mi ha raccontato la scrittrice per ricordare a tutti che dietro a un testo esiste sempre una storia e un avvenimento a cui siamo legati.
“Un giorno un ragazzo mi mandò un’email, dopo aver letto Prendimi l'anima, mi disse quanto gli era piaciuto e che aveva regalato 10 copie a dei suoi amici. Mi parlò delle emozioni che gli avevano suscitato alcune scene, parlandomi un po' di lui e mi chiese di inviargli altre 6 copie autografate da regalare ad altri amici e mi disse che mi voleva regalare qualcosa per ricambiare le emozioni che gli avevo regalato io. Io gli dissi che non c'era bisogno di farmi nessun regalo, perché il regalo più bello che potesse farmi l'aveva già fatto: esprimendo la propria opinione e facendomi conoscere ai suoi amici, quindi creando il passaparola. Lui non mi ascoltò e mi inviò a casa una collana di Swarovski (che custodisco ancora gelosamente come il mio porta fortuna) con un pesciolino azzurro. Io volli rispedirglielo indietro e quindi ci furono diverse email del tipo "te lo rimando" - "no, tienilo." - "è troppo" - "no, è troppo poco rispetto alle emozioni che mi hai donato tu" - "non posso accettarlo" - "se non lo accetti, mi offendo"... insomma, un continuo bisticciare, durato parecchi giorni :D alla fine lui mi disse: "Non posso darti niente di mio, non sono uno scrittore, io terrò il tuo libro sempre con me come porta fortuna, tu almeno tieni la collana." ^_^ e alla fine io la tenni e la portai a ogni evento inerente ai libri”
“Un giorno mi chiamò sul cellulare un signore, faceva parte di un'associazione e mi disse che era interessato a comprare almeno 150 copie del mio libro (questo in un primo momento, ma in realtà si parlava di 300 copie in tutto) perché avevano visto il film. Mi disse che aveva fatto tante ricerche per riuscire a mettersi in contatto con me e che per lui era una vera emozione parlare con l'autrice del film. Io gli dissi che il mio libro non c'entrava nulla con il film di Faenza, e gli spiegai il significato del titolo. Lui mi disse: "Perché mi hai detto la verità? Lo sai che potevo comprarti un bel po' di copie in una volta sola e che avrei potuto farti pubblicità?" Io gli risposi perché "era la verità" e non aveva senso mentire. Allora lui sospirò e mi disse che la verità andava premiata, perché molti al mio posto ne avrebbero approfittato e che quelle copie le avrebbe comprate ugualmente e addirittura fu lui a ringraziare me! Quella telefonata mi è rimasta nel cuore.”
DATI OPERA
Titolo: Prendimi l’anima
Autore: Argeta Brozi
Formato: E-book - Kindle
Pagine: 142
ASIN: B00LK5GUH6
Costo: 0,89
Progetto grafico: Elisabetta Baldan
SINOSSI
Il libro vuole indagare l'animo umano, soprattutto l'universo femminile con le sue mille sfaccettature. I temi trattati sono molteplici, ma sono i sentimenti a farla da padrona. In un susseguirsi di emozioni variopinte, i personaggi di questo libro parlano di vita, di amore, di quotidianità, con un linguaggio diretto e ironico.
Un successo editoriale nato dal passaparola dei lettori (quasi 3000 copie vendute in cartaceo), questa volta in un'edizione tutta nuova, con circa 30 pagine in più!
BIOGRAFIA
Argeta Brozi, classe ’85, scrive dall'età di 9 anni. A 15 anni pubblica sotto pseudonimo su Top Girl. A 17 anni pubblica il suo primo libro di Poesie, grazie alla vincita di un concorso letterario internazionale di Milano. Classificata ai primi posti in vari concorsi letterari nazionali e internazionali, comincia a pubblicare le prime opere in antologie con altri autori. Il suo libro d'esordio "Prendima l'anima", una raccolta di racconti pubblicata nel 2007, diventa un caso letterario e finisce in varie TV (tra cui Rete4). Dal 2007 comincia a occuparsi di editoria, lavorando gratuitamente per diversi editori. Nel 2009 esce il suo secondo libro "Quell'emozione dietro l'angolo del cuore", terzo classificato a un concorso che la porta alla pubblicazione. Nello stesso anno si laurea a Psicologia. I suoi libri più recenti: "Tentazioni" (un romanzo d'amore, romantico e ironico), "Al di là di te" (un romanzo drammatico) e Prendimi l'anima ripubblicato online a soli 0,89 cent in una nuova edizione con 30 pagine in più. Ha tenuto per un anno una rubrica “Nuvole di scrittura” sul giornale tosco-emiliano, distribuito in 15000 copie sul territorio. E’ appassionata anche di fotografia. Da aprile 2012 fino a maggio 2014 ha condotto il programma radiofonico “Carezze d’inchiostro” su C-you.tv, un programma dedicato alla cultura e al mondo dei libri in generale. E' direttrice della Butterfly Edizioni.
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Buona lettura
:-) Vany :-)

Anteprima: Odio l'amore o forse no di Lidia Ottelli

Cari lettori questa estate è veramente carica di libri e non ci possiamo lamentare. Pochi giorni fa è uscita una nuova pubblicazione tra i self del made in Italy, debutta con il suo primo romanzo Odio l'amore... o forse no, Lidia Ottelli.
Sta scalando le classifiche di Amazon in pochi giorni, è al primo posto tra i più venduti nella categoria Humor e al decimo nella categoria Rosa.
Vi lascio al libro...


Titolo: Odio l’amore… o forse no.
Autrice: Lidia Ottelli
Editore: Self Publishing
Genere: chick lit, romance, erotico, ironico
Copertina: Violet Nightfall
Uscita: 1 Luglio 2014
Pagine: 156
Prezzo: 1,99 euro
ISBN: 9786050310757
Formato: e-Book
Disponibile su Amazon, LaFeltrinelli, Kobo e numerosi altri e-Book store.
LinkAmazon: http://www.amazon.it/Odio-lamore-o-forse-no-ebook/dp/B00LF1KAYY/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1404223255&sr=1-2&keywords=lidia+ottelli

Trama:
Samantha è una donna realizzata. Possiede una ditta di cosmetici affermata in centro a Milano con la sua migliore amica Alessia, ha più di trent’anni, è affascinante, intelligente, ricca e soprattutto ha un debole per gli uomini tra cui il bellissimo Eduardo che come lei ha la passione del sesso senza complicazioni.
Alessandro è il fratello di Alessia, un bellissimo ragazzo e un manager londinese affermato. Lasciato da poco dalla sua leggendaria fidanzata, ritorna in Italia per le feste natalizie per staccare dalla sua vita a Londra.
I due si rincontrano dopo moltissimi anni e nasce tra di loro una relazione sessuale pericolosa e intrigante che sfocerà in un turbinio di sentimenti che Samantha non riuscirà a controllare. Non tutto però è come sembra e una sconvolgente rivelazione cambierà per sempre le carte in tavola…
Sesso, perversione e molto, molto umorismo tutto in un unico libro…

“Questo è un momento drammatico. Un minuto di silenzio per il mio buon senso che è deceduto due ore fa. Sono sempre stata una donna forte, determinata, una ragazza con le palle e contro palle e ora? Sono ko per colpa di un uomo. Questa consapevolezza mi sta ammazzando”.
 
Chi è Lidia Ottelli?
Lidia Ottelli è nata e cresciuta in provincia di Brescia nel 1976.
Accanita lettrice appassionata di fantasy, paranormal e thriller, scrive e ha scritto soprattutto per se stessa. Alcuni brevi racconti sono pubblicati su Forum e altri siti dedicati a chi ha la passione della scrittura.
È ideatrice del Blog e della pagina Facebook “Il Rumore Dei Libri” dedicato a scrittori emergenti.
Scrive in collaborazione con altre Blogger e scrittrici, sulla rivista online Eclettica, dove ha una rubrica dedicata agli esordienti/emergenti. È un’amante di film horror, serie tv, di manga e anime.
Nel 2013 ha scritto dei brevi racconti per delle antologie:
Ottobre 2013 “I Demoni di Halloween”  antologia Halloween Novels per di Le passioni di Brully;
Novembre 2013 “Il Settimo cadavere” antologia Merry Christmas Mr.Death per La Mela Avvelenata BookPress editore digitale;
Dicembre 2013 “Lo Spirito del Natale” antologia Christmas Fantasy Dark;
In uscita a Luglio 2014 “L’angelo traghettatole” antologia Qui dove camminano gli angeli per David and Matthaus Edizioni.
Odio l’amore… o forse no è il suo primo romanzo.
Un grande in bocca al lupo a Lidia e al suo romanzo d'esordio.
Licio