booktrailer,

Le mie traduzioni: Sirene, la canzone del mare

dicembre 29, 2012 Licio 0 Comments

Nuovo viaggio in Spagna, nuovo acquisto: un romanzo dedicato alle sirene, scritto dalla prolifica Amanda Hocking.

Come sempre la traduzione sarà rimossa qualora venisse tradotto il libro in Italia e verrà inserita al solo scopo di incuriosirvi, sia mai che qualcuno decida di leggerlo in lingua originale c'è sia la versione spagnola che inglese :)
Senza contare che con la mia lentezza di traduzione, sicuramente faranno prima a tradurlo da una casa editrice italiana e a pubblicarlo :)

Vi ricordo che la traduzione per quanto pessima è comunque di mia proprietà per cui non può essere usata a vostro piacimento in siti, forum o blog, ma potete scrivermi nei commenti per chiedermi eventuali autorizzazioni.

Siccome per me tradurre è utile per apprendere e affinare la conoscenza linguistica, chi ne avesse voglia, capacità e interesse mi può contattare per permettermi di migliorarla/mi :D

TRAMA:
La vita di Gemma cambierà completamente quando, una notte, tre ragazze misteriose che arrivano in città partecipando a un rituale, rivelano il segreto della loro vera natura: sono sirene.
Ora, Gemma è più forte e più veloce, la sua bellezza è straordinaria ed è immortale. Ma in cambio di questo deve abbandonare la sua vita precedente e vagare per sempre con le sue nuove sorelle. In caso contrariomorirà. La scelta sembra facile, ma per Gemma è un prezzo molto alto: dovrà rinunciare ad Alex, il ragazzo che ama. Potrà farlo? E lui la lascerà andare o combatterà fino alla fine per il suo amore?

Sirenas, in inglese Wake, è il primo libro di una quadrilogia watersong, per saperne di più potete visionare il sito di Amanda: http://amandahocking.blogspot.it/p/watersong.html

Intanto vi riporto un altro estratto tradotto:
Bellissime. Senza paura. Pericolose. Sono il tipo di ragazze che invidia, il tipo di ragazze che si desidera odiare. Straniere in città per l'estate, Penn, Thea, e Lexi hanno catturato l'attenzione di tutti, anche l'occhio pratico Harper. Ma è Gemma, la sorella che hanno scelto per il loro gruppo.

Sedici anni, Gemma sembra avere tutto - spensierata, bella, e innamorata del ragazzo della porta accanto. Ma la sua più grande passione è sempre stata l'acqua. Lei desidera ardentemente nuotare a tarda notte sotto le stelle, dove da sola finalmente si sente di appartnere al mare. Ultimamente ha avuto compagnia. Penn, Thea, e Lexi trascorrono le loro serate con danze, canti e feste sulla baia - e una notte Gemma si unisce a loro. Quando si sveglia intontita sulla spiaggia, la mattina dopo, lei sa che qualcosa è cambiato.

Improvvisamente Gemma è più forte, più veloce e più bella che mai. Mentre si scopre la verità circa i suoi nuovi poteri mitici, Gemma è costretta a scegliere tra coloro che ama o entrare in un mondo oscuro pieno di segreti inimmaginabili.

Non scordiamoci che in questo caso le tanto beneamate creature marine non sono veri e propri angioletti stile sirenetta Disney ma creature orrorifiche che sacrificano in rituali poveri esseri umani:)

Booktrailer:

Vi lascio alla lettura del prologo.

                Prologo 






















Chi è Amanda Hocking?
è una scrittrice di paranormal romance e young adult. Vive a Austin, in Minnesota. Ha lavorato in una casa di riposo fino al 2010 e, durante il tempo libero, ha scritto 17 romanzi. Dall’aprile del 2010 ha iniziato ad autopubblicare i suoi romanzi. Un anno dopo aveva già venduto più di un milione di copie di nove dei suoi libri ricavando dalle vendite due milioni di dollari, una cifra fino ad allora inaudita per gli scrittori autoprodotti. Veramente un fenomeno...

Sito dell’autrice: http://amandahocking.blogspot.it/
 
Trylle Trilogy è la trilogia con cui è stata conosciuta qui in Italia:
  • Switched
  • Torn
  • Ascend
Buona Lettura
Licio

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Attimi indimenticabili,

Attimi Indimenticabili - Un sorriso cambia la vita

dicembre 21, 2012 Vany 3 Comments

Salve, 
eccomi qui ad annunciari le ultime novità, non tanto su altri autori emergenti ma bensì su me stessa e la mia compagna d'avventura Fabiana.
In tutti questi anni di conoscenza oltre a scrivere storie su storie a cui continuamo a lavorare alacremente abbiamo dato vita a racconti brevi per ogni sorta di concorso. Ci siamo accorte, dopo 7 anni, meglio tardi che mai, che i testi continuavano ad aumentare in maniera esponenziale cosi abbiamo deciso di provare a pubblicare una raccolta che li raggruppasse in un unico volume.
Ovviamente 7 anni sono tanti per cui abbiamo fatto un'ulteriore selezione dividendoli per genere.
Abbiamo lavorato per mesi e mesi, correggendo, revisionando i dettagli, pensando a uno copertina adatta sino a giungere in un lampo a Dicembre un mese un pò magico e particolare.
Lo ammetto, è sempre stato un pò il nostro sogno pubblicare a Dicembre e ci siamo riuscite :-D.
Mi sento di spendere qualche parola per questa raccolta perchè il nostro pensiero si è modificato più volte nel corso del tempo (siamo decisamente vulcaniche).
Il titolo Attimi Indimenticabili è nato per caso, pensando alle nostre storie un pò strampalate e divertenti sperando di regalare un attimo indimenticabile che possa far nascere un sorriso di quelli sinceri in ognuno di noi. Le trame dei racconti sono un pò tutte folli e fuori dal comune ma hanno come sfondo il divertimento anche quando la situazione sembra un pò tragica.
Dopo un 2012 all'insegna dei pensieri, del lavoro (per chi ha la fortuna di averlo ancora), delle corse ci siamo dette: Allegria!
Ammetto che per portare alla luce Attimi indimenticabili abbiamo sudato sette camicie e spesso ci siamo anche demoralizzate, certe che non avremmo mai visto il testo prendere vita e rinuciando al nostro progetto, non tanto alla pubblicazione ma alla voglia di regalare un sorriso. Ma dopo svariate vicissitudini eccolo da noi, di un verde brillante come la speranza e con un'immagine simpatica che ispira tenerezza e amore.
Il testo è stato accettato dalla nostra prima casa Editrice Universitalia che pubblica ogni genere letterario compreso le racconte di racconti.
Il prezzo, altro punto che avevamo a cuore, è di soli 9.80€ che sicuramente con offerte su IBS o altri store online scenderà, per cui acquistabile facilmente.
Ultimo punto sono proprio questi 7 anni passati con Fabiana, a creare e disfarre, pieni di pensieri, speranze, gioie e qualche delusione eppure sempre qui insieme a scrivere e divertirci. Questa raccolta è un pò il nostro percorso, il percorso della nostra amicizia e dell'amore per la scrittura.
Per questa ragione grazie a chi percorrerà questa storia con noi, si divertirà e qualche volta magari scoppierà a ridere sul treno, a casa o in un bar davanti al cappuccino (almeno speriamo ;-))
Basta chiacchiere, ecco la nostra opera e tutte le informazioni necessarie ;-)

Titolo: Attimi Indimenticabili
Autore: Fabiana Andreozzi e Vanessa Vescera
Prezzo: 9,80 €
Pagine: 134
ISBN:  978-88-6507-391-9
Anno Pub: Dicembre 2012

Descrizione: Ãˆ scientificamente dimostrato che un sorriso, una risata sono in grado di influenzare positivamente il nostro stato di salute… e allora non vi resta che tuffarvi nella lettura di questi strampalati racconti con cui speriamo di regalarvi un po’ di buonumore… Buona lettura


Bio: Faby e Vany divise da 400km eppure unite da una marea di passioni: la lettura di libri di ogni genere, sognare a occhi aperti intrecci mozzafiato, la scrittura e soprattutto chiacchierare dei loro personaggi come fossero fatti di carne e ossa. Si sono conosciute attraverso il videogioco the sims, sul portale dell’Oniric’s production dove sono pubblicati alcuni dei loro racconti. È stato amore a prima vista e da lì è iniziato un sodalizio indissolubile che nel giugno del 2010 ha portato alla pubblicazione del loro primo libro D&S Non voglio perderti edito da Universitalia, per poi replicare a giugno del 2011 con Amore nel sangue edito dalla 0111. Se le cercate potete trovarle su Anobii (come Licio e Vany) e sul loro blog “La bottega dei libri incantati” (http://labottegadeilibriincantati.blogspot.it/)

Attimi Indimenticabili è acquistabile in tutti gli store online: IBS, Amazon, Libreriauniversitaria e molti altri ancora.

Sconto del 15% sin da subito su IBS e Amazon...  

BUONA LETTURA E... 
SPERIAMO DI AVERVI STRAPPATO UN SORRISO!!! 

BUONA NATALE E FELICE 2013
 
Vany



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Angolo emergenti,

La curiosità uccide il gatto

dicembre 09, 2012 Licio 0 Comments



Cari lettori, stavolta siamo qui per recensire un'altro romanzo paranormal italianissimo. Un libro sui vampiri intitolato "La curiosità uccide il gatto", il primo romanzo della serie Zora Von Malice. Zora, la protagonista del romanzo, è una vampira che si aggira per le vie torinesi durante la notte alla ricerca della propria identità e del proprio passato. Romanzo d'esordio di Blake B. 
Proprio oggi, 12-12-2012, in concomitanza con questa uscita di anteprima e recensione avrete anche il privilegio di vedere il booktrailer per la prima volta disponibile su youtube.


Autore: Blake B.
Serie: Zora Von Malice
Edito da: Montecovello
Prezzo: 14,00 €
Genere: Fantasy
Pagine: 200 p.

Trama

L'anagrafe per Zora Von Malice si ferma all'età di 27 anni.
Si risveglia nella condizione di vampiro, in una villa abbandonata e decadente della collina torinese. Non ricorda nulla e comunque non le importa. Si tiene alla larga dagli umani, dai suoi simili, dalla vita.
 L'unico elemento di congiunzione tra le sue due esistenze è una chiave che porta al collo. Simbolo determinante del suo passato che si impone di ignorare con dedizione e costanza. Scavare implica soffrire e lei non ne vuole sapere. Tutti mentono, la chiave parla.
Dominata dalla curiosità inizia un percorso di sangue e omicidi spietati, ignara del conflitto tra l'unico essere che la protegge e la creatura malvagia che sta progettando la sua morte. La stessa creatura che da anni scuote la città di Torino con violenti omicidi. Le vittime sono solo donne dai capelli rossi.
Lo stesso colore di Zora.

Bio autrice

Blake B. nasce a Torino il 24 luglio 1982. Attualmente vive fuori città, a Pinerolo, con sua figlia Maxine e la sua gatta nera, Zora.
La curiosità uccide il gatto, è il primo di una saga di romanzi dedicata a Zora Von Malice.

Curiosità

Zora Von Malice è una saga che si svela a capitoli. Ne sono previsti quattro, uno per ogni mese che finisce con “bre”, come li definisce scherzosamente l'autrice.
Settembre, ottobre, novembre, dicembre.
La curiosità uccide il gatto è ambientato a settembre.
Gli altri capitoli sono in stesura.
La colonna sonora ufficiale del romanzo è di Madaski.

Recensione

Il testo inizia con un flashback della storia che mette fin da subito curiosità.
Se pensiamo di leggere il testo con i soliti vampiri della Meyer qui sbagliamo.  Dopo poche pagine ci si lascia trasportare dalla storia di Zora, da questa vampira che non ricorda assolutamente nulla del suo passato… una vampira che spera quasi di essere nata così senza aver dovuto abbandonare una precedente vita.
A differenza del solito paranormal qui abbiamo il susseguirsi di diversi personaggi che mano mano sveleranno il passato di Zora, come un puzzle che si forma davanti ai nostri occhi.
La storia è ambietanta a Torino che però non è descritta quasi per nulla se non da citazioni di vie, piazze e monumenti, per chi ama questa città sarebbe stato bello vedere una descrizione più dettagliata mostrando le sue mille sfaccettature.
All'inizio ci si trova disorientati passando da un personaggio all'altro ma dopo poco si inizia a capire e a seguire in maniera sempre migliore la storia e l'alternanza. L'autrice riesce a rendere benissimo le capacità percettive infinitamente migloiori di Zora rispetto a  un comune mortale capacità non sempre presente in un testo.
Lo stile della narrazione è molto particolare, pochi dialoghi intervallati dai pensieri di questi personaggi che man mano si presentano. Capitoli brevi che rendono la lettura semplice lasciando il desiderio di scoprire altro di bruciare tutte le pagine in poco tempo.
Zora inizia a cercare tracce del suo passato dopo un lunghissimo periodo di totale inerzia, e mentre lei cerca c'è qualcuno che le elimina le tracce. Noi lettori siamo una spanna avanti, sappiamo più di Zora ma nonostante questo i dubbi e le possibili risposte si moltiplicano... e la voglia di sapere è sempre più forte.
Il finale lascia decisamente senza parole e il seguito è d'obbligo averlo in pochissimo tempo, almeno si spera.
Complimenti a Blake B.!
Un pregio o un difetto del suo romanzo è che si lascia leggere con velocità e senza accorgervene vi troverete alla fine del libro... Non vi resta che leggere "La curiosità uccide il gatto", e tranquilli nel vostro caso leggere il libro non mieterà vittime!!!





Link diretto

Clicca mi piace sulla pagina ufficiale della saga di Zora Von Malice

 Licio e Vany

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Angolo emergenti,

Sulle Ali di un Sogno - Deborah Fedele

dicembre 09, 2012 Licio e Vany 0 Comments

Buongiorno,
eccoci qui con nuove news.
Come da titolo parliamo di Deborah Fedele e del suo libro autopubblicato su Amazon, "Sulle Ali di un Sogno".
Questa ragazza ha avuto la forza di autopubblicarsi e di credere nel suo sogno, sfidando non poco i tempi che qui in Italia non sono ancora maturi per accettare mezzi tanto innovativi. Essere imprenditori di se stessi non è certo facile quindi complimenti a Deborah per la sua scelta.
Passiamo alla trama che ho letto e mi ha incuriosito davvero tanto, cosa mai nasconderà il nostro Raul protagonista maschile di questo nuovo urban fantasy tutto da scoprire?


Trama:

Alice ha diciassette anni, ama la fotografia e la poesia, e la sua vita è apparentemente perfetta. Ha tre migliori amiche, un fidanzato bellissimo, Alessandro, una famiglia che l'adora, tanti sogni e progetti.
Tutto però sta cambiando: la storia con Alessandro inizia a sgretolarsi di fronte a segreti inconfessabili, tradimenti, bugie, che a poco a poco trasformano il perfetto fidanzato in un dominatore prepotente e viziato.
Come se non bastasse, alla sofferente situazione sentimentale si aggiungono quei continui e fastidiosi mal di testa che minacciano di farla impazzire.
Le cose sembrano precipitare per Alice, combattuta tra l'amore per Alessandro e la sua voglia di libertà, e questo la convince a partire per un fine settimana di solitudine in uno sperduto paesino di montagna, Brunello, in cui vive la nonna Carmen.
Lì, mentre ammira il sorgere del sole da una bellissima radura, fotografando ogni istante, Alice trova una foglia gialla con su scritta una poesia.
Alice è affascinata da quei pochi versi, ma allo stesso tempo angosciata, perché quella poesia sembra parlare di morte, d’inesorabili fini.
Il ritorno a casa dal viaggio sembra non promettere nulla di buono: Alessandro continua a mentirle, a trattarla come una bambina da educare, Alice si sente soffocata dal suo egocentrismo, dal suo egoismo.
Tutto però cambia radicalmente quando Alice, guardando le foto scattate durante il viaggio, si accorge che nella radura in cui ha trovato la foglia, ha anche fotografato casualmente una persona, un volto di giovane uomo, un profilo distratto.
Come è finito al centro dell’obiettivo della sua macchina fotografica? Alice è del tutto certa che non ci fosse nessuno con lei alla radura.
La foglia e la poesia, la fotografia, sono elementi abbastanza forti da incuriosirla sino al punto di tornare a Brunello per scoprirne di più. Ed è così che incontra Raul…
Interessante e misterioso, riesce a conquistare la curiosità e la fiducia di Alice facendole aprire gli occhi sulle possibilità della vita, sui suoi colori, sull’infinità di cose che può ancora mostrarti.
E’ lì, tra le fronde folte e selvagge di Brunello, in compagnia di un perfetto sconosciuto, che Alice ritrova se stessa.
Raul è il mistero fatto uomo: Alice non sa niente di lui, della sua vita, del suo passato, è restio nel parlare di sé, ma lei continuerà ad andare a Brunello ogni fine settimana per poterlo incontrare, godendo della sua amicizia e della sua brillante compagnia, nascondendo a tutti la verità che si cela dietro quei viaggi continui.
Tuttavia, i continui mal di testa, le strane allucinazioni in cui Alice vede sempre Raul accanto a lei, il mistero che si cela dietro quello strano ragazzo, le daranno la sensazione di essersi immaginata tutto quanto…

Dove acquistarlo?

Il libro è disponibile su Amazon in versione cartacea € 9,88 oppure in versione e-book € 2,68
Davvero prezzi bassi e abbordabili per un Natale all'insegna della lettura e dell'economia.
Buona lettura.

Link diretto alla pagina Facebook
Clicca mi piace sulla pagina di Facebook dedicata a "Sulle Ali di un Sogno" e resta aggiornato con le novità.
  





Estratti

Non sapevo molto di Raul. Non conoscevo la sua storia, la sua vera identità, la sua vita o tutto ciò che potesse riguardare anche solo lontanamente il suo passato.
Ma sapevo una cosa.
Stare con lui mi faceva stare bene. E in quell’attimo in cui me l’ero visto correre incontro sorridendo, tutto mi era sembrato perfetto


 Avevo voglia di scoprire un segreto, il segreto di Raul.
Cosa c’era dietro la sua vita, la sua personalità, l’insolito rapporto che ci legava?
Rabbrividii.
Qualcosa di magico in lui mi dava la forza di credere ancora nei sogni.


<<Ci sono cose che m’impongono di starti lontano un miglio... e forse dovrei ascoltarle. Ma non riesco a farlo. Non voglio andarmene.>>
<<Non devi. Il tuo posto è qui. Con me.>>


Vany



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fiction-tv,

Fuori stagione: Squadra Antimafia- 4 serie

dicembre 07, 2012 Unknown 2 Comments


Chi non ha mai letto "Non urlare che mi rovini il prezzemolo!"? Sicuramente ne avrete tutti una copia a casa.
Poco più di un centinaio di pagine di  poesie scanzonate di Mirandola Vasco, poeta e scrittore, il cui nome, mix tra Pico della Mirandola e Vasco Rossi, suona buffo come gli originali suoi lavori.
L'essere originali, del resto, non significa essere fuori stagione, fuori dal coro, fuori dagli schemi?.
Fuori stagione, che dà il titolo a questa mia rubrica, è,  appunto, tra le tante poesie ironiche e provocatorie di questo incompreso artista dalla penna nervosa.
Questo spazio ci servirà per condividere le nostre idee su quanto ci circonda, senza "urlare"  perchè, per citare ancora Vasco, Noi siamo quelli che se non abbiamo più niente da dire, stiamo zitti lo stesso.



Fuori stagione: Squadra Antimafia

 
 

Eravamo abituati alle schermaglie del commissario Claudia Mares, eroina troppo eroina dei nostri tempi, che si destreggiava tra arresti e amicizie mafiose, ma forse per gli spettatori è stato un po’ troppo vedere la numero uno della Mafia  palermitana, la più ricercata, la detentrice di tante verità nascoste nella  famosa “lista” il cui nome Rosy Abbate suona di per sé già come una minaccia, innamorarsi del bel capitano Calcaterra.
Chiusura di una quarta stagione in sospeso, che ha lasciato tutti con l’amaro in bocca.
Chi non ha spento il televisore con un sprizzo di deludente alterigia per un finale che non si può chiamare finale?
La squadra antimafia, la Duomo, è sulle tracce del suo capitano, l’affascinante e timido Marco Bocci, tenuto prigioniero da Nerone, mercenario della bella quanto perfida Ilaria Abbate, cugina acerrima di Rosy, che dopo il matrimonio con uno dei Mezzanotte, pericolosa famiglia di boss, desidera vendicare la morte del padre.
Calcaterra è rinchiuso sotto terra, in un acquedotto nel quale  Ã¨ stato introdotto gas nervino.
La sua vita è stata cronometrata: 100 minuti dopodiché non avrà più scampo.
100 minuti è la durata della puntata, giocare sul tempo è stato utile allo spettatore per capire quando era ora di andare finalmente a letto.
E passiamo al capitano. Calcaterra, in questa serie, gioca un ruolo centrale.
Dopo la morte della Mares, il suo capitano e la sua compagnia, il bell’attore dimostra di avere polso e di riuscire a gestire la squadra anche senza i suggerimenti della donna.
Il personaggio, liberatosi dalla personalità forte di Claudia interpretata da una Simona Cavallari incinta sul set e nella vita, acquisisce maggiore sicurezza, sfidando perfino i magistrati e il resto della polizia.
Si allea con la latitante Rosy Abbate. Entrambi cercano gli assassini di Claudia.
E se è plausibile che un uomo cerchi chi ha ucciso la donna che amava e il figlio che portava in grembo, non domandatemi come sia possibile, invece, che una boss della malavita come Rosy, interpretata da una straordinaria e folle Giulia Michelini, possa diventare la migliore amica di un commissario della polizia.
I due trascorrono molto tempo insieme. La delusione di non riuscire nell’impresa e il sospetto di un tradimento di Claudia, tanto da credere di non essere il padre del bambino, spinge Calcaterra dritto dritto nelle braccia di una sanguigna e premurosa Rosy.
Si contano più colpi di pistola che colpi di scena.
Tutto ruota intorno ad una vendetta.
Ilaria desidera  la morte di tutta la sua famiglia, al punto da uccidere perfino il fratello.
De Silva, lo stregone, l’assassino, il  mafioso privo di alcuna moralità nelle serie precedenti, adesso è un uomo pentito. Ha progettato la distruzione della mafia a Palermo.
Rosy Abbate, la regina di Palermo, ha sempre qualche nemico, resta sempre coinvolta in qualche sparatoria a colpi di mitragliatrice, eppure ne esce sempre illesa, neppure un graffio, nemmeno Spiderman ne sarebbe capace.
Le si scompigliano soltanto i capelli lunghi e mossi,  rendendola ancora più spavalda e sexy.

Troppo sangue, molti morti, poche soluzioni, ed è forse proprio per questo che piace tanto questa fiction.
Nella vita non sempre ci sono soluzioni a tutti i problemi e non sempre c’è un finale, bello o brutto che sia, che metta fine alla nostra curiosità o angoscia.
Finale crudele come l’ultimo sguardo di una Rosy che a sangue freddo continua ad uccidere.

Rosaria

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Angolo emergenti,

Angolo emergenti: Un bacio dagli abissi

dicembre 06, 2012 Licio e Vany 0 Comments


Oggi l’angolo emergenti ospita l’opera prima di  una blogger scrittrice straniera Anne Greenwood Brown. Si tratta di un fantasy giallo thriller YA edito in Italia dalla Mondadori edizioni, un bacio dagli abissi, in lingua originale IES BENEATH (Random House/ Delacorte Press, June 12 2012)

Titolo: Un bacio dagli abissi
Autore: Greenwood Brown Anne
Traduttore: Bartocci M.
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Data di Pubblicazione: Aprile 2013, uscito 18 settembre 2012
Pagine: 295
Prezzo: 16,00 euro
Genere: Gialli e Thriller
Ebook: 9,90 euro
Voto copertina: 5
Voto originalità: 3
Voto testo: 3

Trama:
Dal giorno in cui Calder e Lily si incontrano sulle sponde del Lago Superiore, niente è più come prima. Abituato ad ammaliare le ragazze con il suo sorriso, Calder crede che conquistare Lily sarà un'impresa facile. Ma si sbaglia. Lily non è come le altre, adora nuotare e scrivere poesie, e fin dal primo istante capisce che le leggende del lago, che parlano di feroci sirene e crudeli tritoni affamati delle emozioni degli esseri umani, potrebbero avere un fondamento. Lo legge negli occhi di Calder, che dicono più di mille parole e celano un segreto inconfessabile: lui e le sue sorelle sono emersi dagli abissi per vendicare la morte della loro madre. Ma vicino a Lily, poco a poco, Calder rischia di dimenticare la sua missione...   

Per chi fosse curioso di leggere il primo capitolo può trovare un estratto qui:

Bio:
Greenwood Brown Anne è una Blogger e scrittrice, con questo romanzo debutta come scrittrice. Ancora prima della pubblicazione negli Stati Uniti, ha già ricevuto un ampio consenso della critica e della rete. Ha iniziato a scrivere all’età di cinque anni. Vive in Minnesota con il marito e i tre figli.


Recensione:
Un bacio dagli abissi è il primo volume di una nuova trilogia per adolescenti che vede protagoniste le sirene. Finalmente anche queste creature stanno trovando spazio negli scaffali delle nostre librerie.
A renderlo diverso dai soliti libri YA è che la storia finalmente è raccontata in prima persona da un tritone. Questo punto è stato forse proprio l’unico elemento vincente di un romanzo che rischia di imbarcare acqua in più punti della narrazione.
Finalmente non siamo catapultati nei pensieri della solita adolescente incompresa, ma nella testa di qualcuno che merita veramente di essere seguito da vicino per svariati motivi:
1)      Ãˆ un tritone per cui diverso
2)      Ha difficoltà a vivere in tutto e per tutto come un umano
3)   È una personalità tormentata, sia per il suo passato che per la sua natura di sirena.

Subito dopo è necessario sdradicare il vecchio e caro stereotipo della Sirenetta della Walt Disney a cui siamo abituati. In questo caso le sirene sono creature pericolose che si nutrono delle emozioni degli esseri umani conducendoli a morte certa in pochissimi istanti.
Ammaliano le loro prede, quando sono in acqua, con il potere della loro bellezza per privarle della vita e nutrirsi dei loro sentimenti. Hanno bisogno di queste emozioni altrimenti sarebbero creature svuotate e tristi.
Calder, il protagonista, è un tritone che pur avendo commesso molti omicidi non accetta la sua natura e cerca in tutti i modi di contrastarla. Sarà costretto dalle sorelle a infiltrarsi in un'ignara famiglia per compiere una vendetta che perseguono da anni ormai.
Non aveva immaginato assolutamente di incontrare sulla sua strada la giovane Lily.
Tutto ruota ancora intorno all'amore impossibile e combattuto tra Calder e Lily, che nasce all’improvviso e inaspettatamente in quanto Calder non sa neanche cosa sia l’amore mentre Lily cerca di tenerlo a distanza. A tratti ricorda Bella e Edward e il loro amore impossibile, anche qui per via della sua natura, infatti Calder teme di toglierle la vita.
Non voglio svelarvi altro della trama se non far presente che molti passaggi presentano proprio delle banalità di contenuto che a un lettore più maturo possono dar fastidio, il romanzo ha una trama lineare e abbastanza prevedibile per cui bisogna farsi poche aspettative. Lo stile è comunque scorrevole e immediato, l’autrice sa misurare la giusta dose d'azione e romanticismo, ma a mio avviso un’altra pecca è una caratterizzazione poco approfondita dei personaggi, soprattutto della controparte femminile Lily
Da apprezzare sicuramente la copertina che è meravigliosamente evocativa e trasuda un senso di struggimento e dolore.
In conclusione, il primo romanzo della trilogia di Anne Greenwood Brown è una di quelle letture che si lasciano assaporare in una giornata, come ho fatto io che ho finito di leggere il libro in una manciata di ore, che a tratti ti lascia appagato anche se non capisci bene di cosa.
 
Essendo un’appassionata di questo mondo fatto d’acqua e code, non vedo comunque l’ora di leggere il seguito, che da come ho capito dovrebbe essere scritto dal punto di vista di Lily e probabilmente servirà per far un pò luce sul suo personaggio.

Licio


Ho letto questo testo incuriosita ma ovviamente più che altro perchè parlava di sirene, sono un adoratrice di creature mistiche. Insomma basta dire che la Sirenetta la recitivavo a soli 4 anni :-D per cui non potevo non leggere questo testo.
Ho letto due libri di fila sulle sirene tra cui L'apprendista Sirena.
Ovviamente i due testi sono decisamente differenti e non paragonabili tra loro. 
Un bacio dagli abissi è un libro più per adulti, con creature ben diverse dal mondo splendente che ci si può immagine. Ci viene mostrata la natura diabolica di questi esseri che si celano sotto le acque ma bisogna dire che in realtà un'uscita dal loro bisogno di nutrirsi uccidendo esiste ed è proprio Lily che mostrerà questa strada a Calder.
Ovviamente non posso dirvi altro tranne che leggerlo.
Evvia le nostre bellissime creature con la coda, di qualsiasi natura siano restano sempre e comunque affascinanti.
Buona lettura e immergetevi in questo lago popolato da sirene alla ricerca di vendetta ;-)

Vany

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A tu per tu con l'autore,

Intervista a Loredana La Puma

dicembre 04, 2012 Licio e Vany 2 Comments


Oggi ospitiamo nel nostro blog un'autrice emergente, Loredana La Puma.
Grazie a una catena su Anobii ho avuto la possibilità di leggere il suo libro “Il cerchio si è chiuso” davvero diverso dal classico fantasy. Una fresca novità nel panorama letterario.
Loredana è una persona che mi è piaciuta a pelle, disponibile e gentile, la nostra è stata una piacevole ma lunga e intensa chiacchierata. Per questa ragione mettetevi comodi per conoscere quest'autrice che ci racconta dei suoi libri e non solo.
  • Benvenuta Loredana nel nostro Blog, è un piacere averti qui e poter fare due chiacchiere insieme.
Grazie mille a voi per l’ospitalità, il piacere è tutto mio!
    • Prima di parlare del tuo libro d’esordio, che ho avuto il piacere di leggere, parlami un po’ della tua passione per la scrittura e di com’è nata e si è sviluppata nel tempo.

      Si tratta di una passione nata molto precocemente. Ho cominciato a inventare storie e a metterle per iscritto più o meno quando ho imparato a leggere e scrivere. I miei primi pastrocchi risalgono infatti a quando avevo sette anni, età in cui possedevo già una macchina da scrivere portatile. Diciamo che avevo una fantasia piuttosto vivace e ho sempre avuto molti interessi e molti hobby a carattere creativo; scrivere era uno di questi, una sorta di sfogo che mi permetteva di svuotare un po’ la mente da tutto il materiale che mi gironzolava per il cervello. Ho proseguito fino al liceo (tutta roba illeggibile, naturalmente), quando ho messo da parte la scrittura a causa degli impegni scolastici. Ho ripreso - del tutto inaspettatamente e con una costanza fino ad allora sconosciuta - solo durante gli anni dell’Università, proprio con “Il cerchio si è chiuso”. 

      • Insomma una passione sbocciata in tenera età che ha avuto il suo culmine solo dopo anni e che ha portato quindi alla stesura de “Il cerchio si è chiuso”, il primo libro di una trilogia real fantasy, il tuo libro d’esordio se non erro. É un libro decisamente particolare e diverso dal classico fantasy. Parlaci un po' del testo, com’è nata l’idea delle avventure di Elisa (Elli) e di come hai organizzato il lavoro.
      Esatto, si tratta proprio del mio esordio letterario. Come dicevo prima, questo libro ha rappresentato per me il ritorno a un interesse che avevo smesso di coltivare da diversi anni. In concomitanza con la scoperta del genere fantasy (e in particolare con l’amore per la saga di Harry Potter) cominciò a rinascere in me il desiderio di creare un universo letterario tutto mio. Poco alla volta cominciai a essere quasi ossessionata  da alcuni elementi di una storia, niente di troppo specifico in realtà: una ragazza coinvolta a sua insaputa in qualcosa più grande di lei, un’organizzazione segreta, figure misteriose che entrano d’improvviso nella sua vita, un segreto legato al suo passato e alla sua famiglia. Ecco, in principio era tutto qui. Però, come spesso accade, non riuscivo a dare una forma più compiuta al tutto e a prendere il via. E arriviamo così a un pomeriggio del 2004. Stavo preparando un esame universitario, una materia molto pesante e particolarmente noiosa. Avevo davanti un quadernone che usavo per prendere appunti, finché a un certo punto smisi di studiare e di punto in bianco presi a scrivere la scena in cui una ragazza di nome Elli fa uno strano incontro a una fermata dell’autobus. Da quel momento non mi fermai più. Era una sensazione stranissima, mai provata prima: trama e personaggi prendevano vita quasi da soli, come se si trovassero da qualche parte e a me toccasse solo “raccoglierli” da questo universo e portarli nella nostra realtà attraverso le parole. So che molti autori inorridirebbero per questo modo di procedere, ma la verità è che ho iniziato a scrivere questa storia senza avere la minima idea di dove mi avrebbe condotto, e devo dire che mi ha portato dove mai avrei pensato, a partire dagli elementi fantasy che a poco a poco si sono insinuati nella storia (stiamo parlando di un periodo in cui l’urban fantasy non era certo il fenomeno che è adesso, quantomeno nel nostro paese, e mentirei se dicessi di essermi messa davanti al pc con l’intenzione di scriverne uno). Un elemento importante, nello sviluppo della trama in una certa direzione, è stato senz’altro l’atmosfera della mia città, Palermo, piena di misteri e di luoghi affascinanti, nonché di numerosi apparati sotterranei più o meno noti e legati a svariate leggende. Mentre i personaggi che avevo creato diventavano per me dei cari amici più che figure fittizie, e mentre il processo di scrittura diventava qualcosa di molto più impegnativo di un semplice passatempo, cominciai a pensare a qualcosa che fino a pochi mesi prima non mi sarei mai sognata di prendere in considerazione: perché non tentare la strada della pubblicazione?
      Fu mentre mi avvicinavo alla fine della stesura che compresi che la storia non si sarebbe esaurita lì. Il libro sì: stava per finire e questo era chiaro. Ero arrivata a un punto che richiedeva una conclusione, ma quel volume non sarebbe mai stato sufficiente per portare a compimento la storia di Elli e tutti i retroscena che presupponeva. E così nacque, stavolta con un’idea ben precisa del percorso che volevo seguire, il progetto della trilogia. 


      • Davvero interessante. Effettivamente leggendo il tuo libro ho pensato un po’ a Harry Potter, la trama si svolge abbastanza lentamente e la storia d’amore, che spero nel secondo volume avrà qualche svolgimento piacevole, è appena accennata particolare che ho apprezzato. Quando hai deciso di pubblicare come ti sei approcciata alla realtà editoriale? Sappiamo che è decisamente faticoso riuscire a trovare un editore onesto come ti sei mossa in questo mare? Hai qualche consiglio da dare?

      Per quanto riguarda la storia d’amore, non posso confermare o smentire le tue speranze senza spoilerare… vedrai! ;) Detto fra noi, non ho mai apprezzato molto quelle storie in cui i protagonisti si giurano amore eterno tre giorni dopo essersi conosciuti. L’ho sempre trovato inverosimile e poco coinvolgente. Alcuni lettori si sono lamentati un po’ del fatto che i due protagonisti si comportino come dei ragazzini nelle faccende di cuore, contrariamente a quanto la loro età anagrafica dovrebbe presupporre. Per quanto mi riguarda, non si tratta di una scelta casuale ed è proprio questo il punto: Elli e Fabio avranno pure vent’anni, ma entrambi – per motivi diversi – hanno delle grosse difficoltà a relazionarsi con gli altri e sono come bloccati da un punto di vista emotivo. Ecco il motivo del loro comportamento spesso infantile.
      Andando alla tua domanda sulla realtà editoriale, si è trattato di un percorso irto di difficoltà e che in un primo momento mi ha molto spiazzata. All’epoca non frequentavo forum, blog e social network dedicati alla scrittura, ero molto ingenua e non sapevo come muovermi. In un primo momento pensai di affidarmi a un’agenzia letteraria, a riprova di quanto poco conoscessi l’editoria italiana. Ovviamente fu buco nell’acqua: spesi una bella sommetta solo per ricevere una scheda negativa in cui il mio romanzo veniva fatto letteralmente a pezzi, e dove due o tre critiche sensate si alternavano a una marea di altre che per me non avevano (e tuttora non hanno) molto senso. Del resto, li avevo già pagati…
      Inutile dire che lo sconforto fu enorme. Impiegai mesi per riprendermi e per decidere di tentare ancora. Un altro degli errori in cui incorrono gli scrittori alle prime armi è credere che il mondo intero stia solo aspettando il loro libro. All’inizio di questa avventura non avevo idea di quanti aspiranti autori esistessero, e di come le case editrici venissero sommerse giornalmente da inediti di tutti i tipi. Col passare dei mesi, seguendo i consigli sparsi per il Web, mi feci un po’ più furba, cominciai a capire come funzionava, a selezionare le case editrici più adatte alle mie esigenze e a presentare loro il manoscritto nella maniera corretta. Venni anche a conoscenza delle trappole dell’editoria a contributo, che decisi per partito preso di evitare a ogni costo. Nei tre anni che seguirono collezionai un bel po’ di rifiuti, cosa che avrebbe potuto fiaccarmi se non fosse stato per alcuni eventi che mi spronavano a non mollare: una grossa casa editrice chiese il manoscritto in visione dopo averne valutato un estratto, anche se poi il tutto si risolse in un nulla di fatto; un altro editore molto noto rifiutò per mancanza di una collana editoriale adatta, ma mi scrisse un’e-mail di incoraggiamento in cui si lodavano alcuni aspetti della trama e dello stile. Però, dopo tanto tempo, cominciai a credere che fosse tutto inutile. Avevo quasi gettato la spugna quando un mio caro amico mi parlò di una nuova casa editrice non a contributo in cerca di romanzi fantasy e di fantascienza. Fu in questo modo che nel 2008 approdai alla Penna Blu Edizioni, nascente realtà editoriale pugliese intenzionata a concentrarsi sulla letteratura di genere. “Il cerchio si è chiuso” fu selezionato come opera d’esordio sia mia che dell’editore, e devo dire che, nel nostro piccolo, ci siamo presi entrambi le nostre belle soddisfazioni in merito (una delle più grandi è ricevere e-mail di persone del tutto sconosciute che manifestano il proprio apprezzamento per i libri e l’impazienza per l’uscita del prossimo… per me non c’è gioia più grande). Dall’altro lato mi sono imbattuta in persone molto entusiaste e appassionate, che curano ogni aspetto delle loro opere – editing, impaginazione, immagine di copertina – con una meticolosità che altre piccole e medie case editrici possono solo sognare. Certo, le difficoltà sono enormi per i piccoli che decidono di scavarsi una nicchia nella realtà editoriale italiana, dove pochissime big detengono il monopolio del settore, ma ci si prova.
      Ecco, questo è quello che vorrei consigliare a tutti gli aspiranti autori: non accontentatevi; cercate qualcuno che creda davvero in voi e nella vostra opera (non nei vostri soldi). Leggete molto, esercitatevi molto, non disdegnate le critiche, e ricordate che si può sempre migliorare (guai all’esordiente che ritiene il suo romanzo il capolavoro del secolo). Utilizzate il Web: è una risorsa fondamentale, un immenso archivio di consigli, esperienze, suggerimenti, sia per quanto riguarda la scrittura in sé che per la ricerca di un editore o – perché no – l’eventuale auto-pubblicazione.

      • Ottimi consigli direi, ma hai tirato fuori un argomento che oggi giorno fa molto parlare. Cosa pensi dell’auto-pubblicazione? Il fenomeno sta prendendo piede anche qui in Italia e i pareri sono molto discordanti. Molta gente pensa che sia uguale all’editoria a pagamento e che chi fa questa scelta sia uno scrittore di serie B o peggio ancora  non sappia scrivere. Quali sono le tue opinioni?

      Personalmente trovo che sia una buona soluzione per gli esordienti in cerca di visibilità, e non per forza come “ultima spiaggia”, ma anche come decisione consapevole presa fin dall’inizio. D’altro canto, il fatto di non aver trovato un editore non vuole dire necessariamente che un libro non sia valido, tutt’altro: i motivi che spingono un editore a rifiutare un’opera possono essere innumerevoli e non tutti hanno a che fare col livello qualitativo dell’opera stessa. Quindi sfatiamo un mito: chi sceglie questa strada non è automaticamente uno scrittore di basso livello. Dal punto di vista dell’autore, poi, trovo che sia una scelta molto più felice rispetto a un certo tipo di editoria a contributo: almeno nessuno sta approfittando della tua buona fede e hai piena libertà su qualunque aspetto della tua opera.
      Il punto è che le case editrici a contributo (per la maggior parte, non voglio comunque fare di tutta l’erba un fascio) non offrono in realtà alcun tipo di servizio. Quindi qual è il vantaggio di appoggiarsi a loro rispetto al fare tutto da soli? Credo nessuno. Spesso anche le case editrici medio-piccole più oneste, quelle cioè che non fanno pagare gli autori, risultano a conti fatti un po’ carenti su alcuni aspetti (editing, correzione di bozze, distribuzione, ecc.), arrivando al risultato paradossale che a volte l’autore auto-pubblicato ha più possibilità di piazzare il suo libro rispetto a quanto ne abbia il piccolo editore stesso, grazie anche alla rivoluzione del commercio elettronico. Conosco persone che si sono auto-pubblicate, hanno acquistato il codice ISBN e vendono tranquillamente su piattaforme come IBS e simili.   
      Naturalmente tutto ciò funziona soltanto se l’autore è al tempo stesso dotato di capacità imprenditoriale e spirito di iniziativa, ecco perché non è una scelta che va bene per tutti (io per esempio manco del tutto sia dell’una che dell’altro! :P). Senza contare che bisogna anche vincere i (radicatissimi) pregiudizi dei lettori. Già l’esordiente in quanto tale viene visto con sospetto, l’esordiente auto-pubblicato ancora di più. In parte il lettore ha ragione: si tratta di libri che per la maggior parte non sono stati sottoposti ad alcun tipo di editing; spesso sono pieni di refusi  e l’impaginazione può lasciare molto a desiderare. Ma la verità è che queste stesse “pecche” si possono ritrovare anche in molte opere delle piccola e media editoria, a contributo e non. Si tratta in pratica di un immenso calderone in cui si può trovare di tutto, da bozze di storie a malapena leggibili fino a vere e proprie perle nascoste. In tutto ciò, ancora una volta sono le rivoluzioni tecnologiche a venire in aiuto dello scrittore che decide di fare tutto da sé: perché oggi esiste l’e-book. E se un lettore può essere molto restio a spendere 15 o anche 10 euro per comprare il libro cartaceo di un esordiente auto-pubblicato, potrebbe invece molto più facilmente dar via 0,99 centesimi per dare un’occhiata al suo e-book, specie se l’autore si è fatto in precedenza conoscere, non so, con un romanzo o dei racconti scaricabili gratuitamente, o con pubblicazioni a puntate sul proprio blog, conquistando così la fiducia e l’interesse del lettore stesso. Oggi le possibilità sono molte più ampie rispetto a qualche annetto fa, e con un po’ di inventiva e di buona volontà (e di talento, ovviamente) ci si può far conoscere anche a un pubblico abbastanza ampio senza per forza passare dai canali canonici.

      • Loredana toglimi una curiosità, nella prima copertina abbiamo un pentagono, come mai hai scelto questo simbolo? Ha un significato particolare? Ovviamente nel libro si scopre cosa rappresenta ma volevo capire come mai tra tante forme possibili hai scelto questi cinque lati con la base aperta?

      La storia della forma del ciondolo è un po’ particolare, e probabilmente diversa da come la si potrebbe immaginare. C’è da dire che durante la stesura dei primi capitoli l’Averon non esisteva affatto, né sulla carta né tantomeno nella mia mente (il Prologo venne aggiunto solo in un secondo momento). In effetti è buffo pensarci, visto che sarebbe diventato l’elemento fondamentale di tutta la trilogia. La prima volta che pensai di inserire un ciondolo nella storia fu proprio mentre scrivevo la scena di Fabio che regala a Elli l’Obvius. In realtà in quel momento avevo deciso solo che quello sarebbe stato il simbolo dell’Ordine dei Guardiani, e cominciai a pensare a quale forma dovesse avere. Volevo qualcosa che fosse semplice da visualizzare, ma che al tempo stesso possedesse un che di esoterico. Dopo un po’ pensai che un pentagono fosse una buona soluzione, perché racchiudeva entrambe queste caratteristiche, ma non ne ero del tutto soddisfatta: occorreva qualcosa che appartenesse solo ai Guardiani e non fosse riconducibile ad altro, visto che doveva trattarsi di un segno distintivo. Allora pensai che avrei dovuto modificarlo in qualche modo… e lì decisi di trasformarlo in una figura aperta. Man mano che procedevo con la storia, a un certo punto saltò fuori l’idea di questo Obvius molto particolare dotato di poteri misteriosi, e il suo nome mi venne subito in mente: l’Averon. Anche il significato dei quattro lati sembrò arrivare dal nulla, incastrandosi peraltro molto bene con la trama. Ricordi quando prima parlavo di quello strano processo che mi ha dato l’impressione di scoprire la storia man mano che la raccontavo più che di costruirla? Ecco, questo ne è un perfetto esempio. Ora però lancio una provocazione che potrebbe trovare una risposta nei prossimi libri: i Guardiani in effetti sanno molto poco dell’Averon  e delle sue origini, e il senso che hanno attribuito alla sua forma è, per l’appunto, una loro arbitraria interpretazione. Ma se il vero significato del pentagono senza base fosse un altro? ;)      

      • Loredana devi sapere che io sono curiosa, se continui così finisce che ti tartasso per sapere cosa accade :-D… 

      Da brava siciliana non dirò una parola! Muta sono! :P


      • La città di Pietra è il secondo libro della saga dell’Averon. Parlaci un po’ di questo testo, raccontaci questo seguito che leggerò molto presto.

      Come raccontavo prima, mentre “Il cerchio si è chiuso” giungeva alla sua naturale conclusione, ho capito che la storia avrebbe richiesto un seguito (anzi, due ^_^). Molte saghe (vedi per l’appunto quella di Harry Potter) si basano su uno schema di base che si ripete più o meno uguale da un libro all’altro, ma io decisi fin da subito che non volevo questo. Desideravo che ogni romanzo della trilogia fosse totalmente diverso dall’altro. Per quanto riguarda “La Città di Pietra”, la prima cosa che fui costretta – per cause di forza maggiore… ma non spoileriamo troppo per chi non ha letto il primo libro :P – a prendere in considerazione, fu la necessità di una nuova ambientazione. Quello fu il punto di partenza: prima arrivò l’immagine della Città di Pietra (scoprirai presto di che si tratta), poi, a partire da quella, tutto il resto. Sono particolarmente soddisfatta di questa mia creazione, che finisce per diventare un protagonista aggiunto della storia (tanto da dare il titolo al libro). Prima parlavamo di uno schema narrativo diverso: se “Il cerchio si è chiuso” è senza dubbio un romanzo di formazione, “La Città di Pietra” si basa invece sullo schema della “cerca”, è quasi una caccia al tesoro, ma non posso dire di più. 
      Insieme a tutti i vecchi personaggi, ce ne saranno alcuni nuovi, uno dei quali ha riscosso parecchio apprezzamento fra i lettori. Personalmente, credo che il secondo libro sia migliore del primo: più maturo, più sicuro da un punto di vista stilistico e più solido nella costruzione della trama. D’altronde, guai se non si migliorasse con l’esperienza.   
      •    Quanto c’è di te stessa nel libro, nei tuoi personaggi? Elli ti somiglia? Fabio, Luca e Rita hanno un appiglio nella tua realtà?
      La risposta alla domanda “Elli ti somiglia” è… assolutamente sì! :P Del resto, credo, è quello che fanno un po’ tutti gli scrittori al loro primo libro (per quanto avessi scribacchiato altre cose in passato, non posso fare a meno di considerare “Il cerchio si è chiuso” il mio primo romanzo): si immaginano nei panni dei loro protagonisti. Ecco quindi che la Elli della prima parte della storia è la mia esatta fotocopia, sia fisicamente (occhi verdi a parte) sia da un punto di vista caratteriale (ed ecco perché sorrido fra me e me quando alcuni lettori mi dicono che il suo modo di rapportarsi agli altri – il fatto che abbia così pochi amici, il suo essere così impacciata nelle faccende di cuore – a volte non è molto credibile. Proprio l’unico personaggio il cui comportamento rispecchia al 100% quello di una persona reale… risulta per certi aspetti il più inverosimile! Lo trovo divertente… oltre che un tantino paradossale :P). Col procedere della storia, ovviamente, Elli finisce per allontanarsi parecchio da me: lei fa delle esperienza diverse dalle mie, che inevitabilmente la cambiano. Alcuni episodi del libro sono anche accaduti realmente, come quelli che riguardano i rapporti della Elli bambina con i suoi compagni di classe, e c’era davvero una mia compagna delle elementari di nome Rita – un vero maschiaccio –  che a sette anni mi disse quella frase: “non voglio più vederti piangere, i deboli piangono!”. Purtroppo la vera Rita cambiò scuola l’anno seguente, ma mi sono sempre chiesta come sarebbe stato diventare sua amica. Ecco… il suo personaggio è un po’ un omaggio a quell’episodio della mia infanzia, e al ruolo che alcune persone hanno avuto nella mia vita: mi è capitato diverse volte, infatti, di avere accanto delle figure più peperine di me che mi spronavano a essere più combattiva. Per quanto riguarda Fabio e Luca… immagino siano parecchio idealizzati. XD Quale ragazza non vorrebbe incontrarli? A me non è ancora capitato, purtroppo. :P 

      • Ho qualche altre domanda. Cosa puoi anticiparci del terzo libro? È in stesura? Titolo? Uscita? Dai dacci qualche anteprima assoluta, raccontaci qualcosa qui sul nostro Blog ;-)

      Il terzo libro ha avuto una storia piuttosto travagliata rispetto ai primi due. Hai presente il famigerato e temutissimo blocco dello scrittore? Ecco, con questo romanzo ho capito in pieno di che si tratta! I motivi del blocco sono stati molteplici, e vanno dai problemi personali – negli ultimi due anni me ne sono capitate davvero di tutti i colori, sembrava quasi una maledizione… tant’ è che a volte scherzo sul fatto che debba esserci sotto lo zampino dei Custodi :P – fino ad alcuni aspetti dell’esperienza della pubblicazione che non avevo considerato in precedenza. Per quanto il mio pubblico sia numericamente limitato, infatti, ci sono comunque delle persone che tengono molto a questa saga, e senza rendermene conto mi è presa la paura di deluderle. Ho cominciato a pensare cose come: “ma questo piacerà? E quest’altro? E questa cosa come la prenderanno?”, pensieri che uno scrittore non dovrebbe mai, mai, mai fare. Il miglior modo per non deludere i lettori – l’ho capito solo col tempo -  è restare fedeli alla storia che si sta raccontando, perché nel momento esatto in cui cominci a cercare di accontentare gli altri finirai inevitabilmente per scontentare te stesso… e a quel punto il disastro è dietro l’angolo. Per fortuna adesso il blocco è definitivamente superato, e devo dire che sono molto soddisfatta del risultato, perché “Il Mondo di Atlan” (questo il titolo del terzo libro) sta diventando esattamente quello che volevo.
      Visto che il romanzo è risultato molto, molto più lungo del previsto, già un annetto fa con l’editore decidemmo di dividerlo in due parti. I primi venti capitoli, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, andranno a costituire il terzo volume della saga, “Il Mondo di Atlan - Parte Prima”. Avremmo dovuto iniziare l’editing di questo terzo volume già l’estate passata, di modo che fosse disponibile per Natale, purtroppo ancora una volta contrattempi di tutti i tipi hanno rallentato il processo – la maledizione dei Custodi ancora una volta in agguato? :P – e il tutto è slittato di qualche mese. Il progetto attuale è  di iniziare l’editing questo dicembre e farlo uscire entro Marzo 2013. La nostra illustratrice, la bravissima Marta C. Flocco, sta già lavorando alla copertina che, ne sono certa, sarà spettacolare. Per quanto riguarda la “Parte Seconda”, attualmente è ancora in fase di stesura, ma ormai siamo praticamente al gran finale: i pezzi sono tutti sulla scacchiera e adesso mi tocca soltanto muoverli! ;) In effetti è elettrizzante essere giunta a questo punto: progetto certe scene da quasi sette anni, e finalmente ci sono arrivata!  
      Parlando un po’ del libro in sé, come dicevo prima, volevo che ogni capitolo della trilogia fosse diverso dall’altro, e senza dubbio “Il Mondo di Atlan” (Prima e Seconda Parte) lo è parecchio. Diciamo che questa saga, a guardarla nel suo complesso, è in definitiva piuttosto strana. Potremmo dire che fra il libro inziale e quello conclusivo c’è addirittura un cambio di genere letterario (capirai leggendo), e questo è uno dei motivi che mi hanno messo in crisi durante la stesura. Per un certo periodo mi è sembrata una mossa molto azzardata, poi ho capito che la cosa migliore era seguire la corrente. Se la storia mi stava portando in quella direzione, amen: ci sarei andata a dispetto delle conseguenze. Ha una trama molto più complessa rispetto ai primi due, molti più personaggi, diversi punti di vista, molti scenari diversi, e affinché la storia fosse coerente e verosimile ho dovuto spesso interrompere la stesura per fare delle ricerche che mi hanno portato via parecchio tempo (altro motivo del ritardo). Adesso che il più è fatto, però, la soddisfazione è immensa, e spero davvero di tutto cuore che i lettori che hanno apprezzato “Il cerchio si è chiuso” e “La Città di Pietra” faranno altrettanto con “Il Mondo di Atlan”. 
      • Interessante, allora Loredana voglio strapparti una promessa, appena avrai la copertina del nuovo libro e conoscerei i vari dettagli, come prezzo e trama mi fai un fischio e mi lasci l’esclusiva di annunciare la tua uscita ;-)? Chiedo troppo?
       Se il mio editore è d’accordo, senz’altro. Nei sarei davvero felice!
      • Atri progetti per il futuro dopo aver concluso la saga dell’Averon?
      Fino a qualche tempo fa avevo in progetto di scrivere una storia di fantasmi, adesso però ho accantonato quell’idea perché ho per le mani qualcos’altro che mi sembra molto più promettente. Proprio com’è accaduto quando ho iniziato a scrivere “Il cerchio si è chiuso”, una trama e dei personaggi si sono imposti alla mia attenzione nel momento più inaspettato. Ho già iniziato a scrivere i primi capitoli e mi piacciano un sacco, ma mi sono autocostretta a metterli via finché non avrò concluso la Parte Seconda de “Il Mondo di Atlan”. Si tratta di qualcosa di totalmente diverso dalla trilogia, una sorta di fiaba di ispirazione celtica. Non ha ancora un titolo e probabilmente sarà un romanzo autoconclusivo, ma ho imparato a non dare mai nulla per scontato quando si tratta di scrittura: vedrò dove mi porterà la storia! ;)   

      • Bene Loredana, è stato un piacere averti qui con noi sulla Bottega dei libri incantati. Seguiremo sicuramente i tuoi progressi nell’immenso e incantato mondo della scrittura. A presto.

      Grazie a voi per questa bella chiacchierata, il piacere è stato tutto mio.

       Ecco qualche link utile:

      http://trilogiaaveron.wordpress.com/ 

      http://lapennablu.it/catalogo/?la-puma-loredana,21

      E' possibile leggere sul sito l'anteprima dei due libri:


      Buona lettura a tutti colori che decideranno di acquistare la trilogia dell'Averon.

      Vany

       


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